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Il mio ricordo di Tony Castillo

di Walter Seregni (Balter per Tony)

Tony Castillo nasce a l’Havana nel 1958, dopo un diploma in “Economia” (di cui poco andava fiero), studia danza fino a laurearsi presso il prestigioso ISA (Istituto Superior de Arte), in “Metodologia dell’insegnamento di balli popolari e danze afrocubane”.
Comincia a viaggiare con alcune tra le più note compagnie e diventa insegnante presso l’ENA (Escuela Nacional de Arte), in Italia arriva nel 1994 invitato da un’associazione culturale romana, proprio a Roma comincerà ad insegnare coinvolgendo sempre più ragazzi (rigorosamente non professionisti), diffondendo prima di tutto la cultura e le tradizioni della propria terra.
A Milano lo conoscemmo una calda sera di fine Giugno, era uso trovarci in gruppo davanti la piazza del Castello Sforzesco e con un radiolone ballare i primi rudimenti di “Rueda” insegnati da Adrian e Francesco il quale aveva conosciuto Tony in un precedente viaggio a Cuba.
Jeans attillato, con scarpa ginnica bianca, alto slanciato; si fermò a guadarci ed al termine ci fece addirittura i complimenti, alle prime sequenze eseguite con la Fiore, rimanemmo abbagliati dalla sua eleganza e grazie alla sua disponibilità, iniziammo un meraviglioso periodo di incontri, stage, viaggi a Roma ed intensi fine settimana a Milano.
Accanto alle ordinarie lezioni di Salsa e Rueda, Tony  (abile   parlatore), ci aprì un mondo per molti di noi poco conosciuto: il “Son” (da lui particolarmente amato, il vero ballo nazionale di Cuba), la “Rumba”, “l’Afro” (legatissimo alle sue radici di uomo “negro” ed alle tradizioni religiose di “Santeria”).
Poche sono le foto che mi rimangono, (non eravamo ancora entrati nell’era digitale), ma conserverò per sempre il ricordo della sua semplicità, simpatia e del suo straordinario carisma, migliaia sono gli allievi che lo hanno pianto a Roma come uno dei primi insegnanti cubani arrivati in Italia, dopo di lui a Milano arriverà Alberto Valdes ed io mi sento un privilegiato nell’ averlo incontrato, continuerò a ricordarlo come spesso capita durante le lezioni e di lui si continuerà a parlare.
Muore a Roma il 21 Aprile 1998, (non sopravvivendo ad un ormai inutile trapianto di fegato), lasciando nel cuore dei suoi allievi ed amici, un vuoto incolmabile, dopo aver dato tanto.